Ferve la campagna elettorale ,sopratutto "telefonica" per le prossime elezioni dell' ANM ,tutti impegnano tutti ma pochi ,pochissimi ,quasi nessuno si confronta (quasi sia un uso incomprensibile) .
Gli schieramenti sono pronti i programmi possono essere "scaricati" o stampati in eleganti brochurine ma nessuno realmente sa confrontarsi e su queste basi si chiede il consenso ,ovviamente fedele e coerente con una pregressa "appartenenza" conclamata.I candidati sono "pronti" ad essere votati.
Non è un bello spettacolo ,e non migliora affatto l'idea che proprio noi saremmo i qualunquisti (e non il contrario) noi che ,con pochi altri "osiamo" parlare confrontarci ,dichiararci aperti al colloquio e al confronto senza preconcetti e senza pregiudizi...
E già la settimana prossima ci saranno i "maxi convegni" in cui molti candidati si faranno vedere e sentire a una platea altamente selezionata ,e sopratutto "chiusa" ,cioè per soli simpatizzanti dichiarati .
Siamo tutti "pronti".
Qualcuno ha preso impegno (impegno limitato a non svolgere "attività" per l'esecutivo) ma è un impegno molto blando..noi avremmo voluto sentire ben altri impegni .."non sfrutterò la mia posizione sindacale per concorrere a uffici dirigenziali o a funzioni apicali ...non mi presenterò alle prossime elezioni di Consigli giudiziari o per il CSM perchè ritengo che sia bene tenere distinta ANM e istituzioni " .
Niente.Almeno finora.
Ma siamo molto testardi ,e speriamo che qualche voce "nel deserto" si senta prima o poi .
E nel frattempo da buoni "blogghisti" (il termine sarebbe bloggers,ma nelle mailing list "riservate ci si definisce così ..un pò criptocomunisti e un pò larvatamente fascisti certo appunto biechi "qualunquisti" ) andiamo avanti chiedendo ed esprimendo il nostro "dissenso " .
In democrazia il dissenso è protetto perchè esprime una autentica alternanza e la ricerca ad ogni costo ed a tutti costi del consenso ,fine a se stesso porta molti inconvenienti e altrettanti rischi ..quelli sì di "autoritarismo" ,sia pure sorridente e blando secondo la vecchia logica del "Conte zio" manzoniano (sopire,troncare..troncare,sopire) :
"Ora, tra il padre provinciale e il conte zio passava un'antica conoscenza: s'eran veduti di rado, ma sempre con gran dimostrazioni d'amicizia, e con esibizioni sperticate di servizi. E alle volte, è meglio aver che fare con uno che sia sopra a molti individui, che con un solo di questi, il quale non vede che la sua causa, non sente che la sua passione, non cura che il suo punto; mentre l'altro vede in un tratto cento relazioni, cento conseguenze, cento interessi, cento cose da scansare, cento cose da salvare; e si può quindi prendere da cento parti" . Tutto ben ponderato, il conte zio invitò un giorno a pranzo il padre provinciale, e gli fece trovare una corona di commensali assortiti con un intendimento sopraffino. Qualche parente de' più titolati, di quelli il cui solo casato era un gran titolo; e che, col solo contegno, con una certa sicurezza nativa, con una sprezzatura signorile, parlando di cose grandi con termini famigliari, riuscivano, anche senza farlo apposta, a imprimere e rinfrescare, ogni momento, l'idea della superiorità e della potenza; e alcuni clienti legati alla casa per una dipendenza ereditaria, e al personaggio per una servitù di tutta la vita; i quali, cominciando dalla minestra a dir di sì, con la bocca, con gli occhi, con gli orecchi, con tutta la testa, con tutto il corpo, con tutta l'anima, alle frutte v'avevan ridotto un uomo a non ricordarsi più come si facesse a dir di no."
(Manzoni I promessi Sposi Cap. XIX)
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