sabato 24 novembre 2007

Anzianità e "selezione degli idonei" per i posti direttivi in magistratura



GIUSTIZIA/ VIA ANZIANITA' SU NOMINE CAPI UFFICI GIUDIZIARI
Si allarga platea 'papabili'. Circa 8.000 domande per 140 postipostato
http://notizie.alice.it/notizie/politica/2007/11_novembre/22/giustizia_via_anzianita_su_nomine_capi_uffici_csm_-2-,13505381.html


Roma, 22 nov. (Apcom) - Con le nuove regole si allarga la platea dei magistrati che potranno scendere in pista per conquistare le poltrone di vertice. Lo dimostra una simulazione effettuata a Palazzo dei Marescialli. Se finora, infatti, per un ufficio di dimensioni medie per il quale si candidavano in 66, la 'rosa dei papabili' era al massimo di 9 magistrati, scelti tra quali più anziani, da oggi in poi si potrà arrivare a prenderne in esame 48. I più anziani saranno comunque in corsa, ma la scelta sarà dettata da criteri di valutazione basati su "merito e attitudine".
"Si sceglie il dirigente più idoneo, valutando le capacità effettive, sulla base di un numero maggiore di candidati. La platea dei 'valutabili' è più ampia - spiega la relatrice Ezia Maccora, consigliere togato di Md e presidente della commissione Direttivi del Csm-. L'anzianità infatti non è più un criterio di valutazione ma soltanto di legittimazione a partecipare al concorso. Questo produrrà uno svecchiamento fortissimo ai vertici degli uffici". Un esempio per tutti: "Finora per la presidenza del Tribunale di Roma potevano concorrere magistrati che avessero almeno 65 anni, da questo momento in poi sarà possibile prendere in considerazione anche colleghi dai 55 anni in su".
Certo, le nuove regole, se da un lato rappresentano una "enorme novità" e rispondono ad una esigenza di "svecchiamento" avvertita soprattutto dalla magistratura, dall'altro comporteranno "valutazioni più complesse" e un "lavoro enorme" per il Csm. Dove ci si troverà a fare i conti con migliaia di 'papabili' da esaminare. Un turn over che sarà anche a ritmo più sostenuto, visto che la riforma ha stabilito che alla guida di un ufficio si possa restare al massimo per 8 anni. "Una scommessa per tutti", commenta Maccora.
E le domande sono già piovute a Palazzo dei Marescialli: per le 140 poltrone da assegnareperchè gli attuali titolari sono 'scaduti', si sono fatti avanti 1.200 magistrati, ognuno dei quali ne ha presentate più di una. Totale, 7.800 domande. Numeri che non sembrano preoccupare i rappresentanti dell'organo di autogoverno, dove c'è piuttosto ottimismo. "Ce li aspettavamo", dice ancora Maccora. Ma se il lavoro andrà avanti al ritmo degli ultimi mesi (da settembre 35-40 nomine al mese, a fronte delle 100 all'anno che venivano definite prima), sarà possibile chiudere l'arretrato "entro dicembre", coprendo in tempi brevi i posti.


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Una postilla ,ma ci riserveremo di ritornare meglio e nuovamente sull'argomento : tutti sono d'accordo sul superamento del principio dell'anzianità in materia di nomine a incarichi direttivi e semidirettivi ,ma sarebbe utile anche fissare criteri certi ,e non variabili , per definire l'"idoneità" .
Servono regole precise e chiare e sopratutto predeterminate ,per favorire la specializzazione e per far sì che le persone giuste arrivino ai posti giusti,che chi ha fatto per anni il Pm possa ambire a dirigere una Procura così come chi ha fatto per anni il Giudice possa ,meglio di un ex Pm, diventare Presidente di sezione . Siamo fiduciosi che qualcuno si sarà pure posto il problema .
Altrimenti il puro e semplice superamento del principio dell'anzianità finirà per facilitare ricorsi al giudice amministrativo (unica vera garanzia rimasta ai magistrati senza santi in paradiso) anzichè renderli più difficoltosi .
E ,sia chiaro, solo una predeterminazione di criteri oggettivi ed uniformi (e non variabili caso per caso a seconda delle maggioranze o del peso "politico" degli aspiranti) può servire allo scopo, sembra ovvio ma finora non lo abbiamo sentito dire ...
Intanto vi riproponiamo un articolo di Carlo Guarnieri del 2006 apparso su la voce.info:

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