domenica 28 ottobre 2007

Democrazia e partecipazione ..dai teoremi alle riforme


"Coloro che si compiacciono di saper redigere un sistema infallibile di diritto e politica ugualmente applicabile a tutte le condizioni con tanta evidenza e coerenza quanta quella con cui Euclide dimostra i suoi teoremi, si ingannano con nozioni che si rivelano inefficaci quando vengono applicate al particolare"

Sir Matthew Hale (1609-1676) Lord chief justice of England

Non è più tempo di sogni ,e neppure forse di "visioni", nè in politica nè nella magistratura.

Abbiamo molto da dire e da fare ,e non abbiamo paura di dire e di contraddire.


E vogliamo partecipare .

La porta è aperta a tutti coloro che vogliono esprimere il loro disagio e il loro dissenso ,quelli che non hanno mai avuto il tempo di esprimerli o perchè avevano altro da fare o perchè il tempo c'era ma era "contingentato" dai colleghi con la sigla ,pronti a recitare la solita litania di parole d'ordine e di dichiarazioni di fedeltà.

Siamo qui a discutere ,perchè forse crediamo al fatto che il consociativismo a tutti i costi e che l'associazionismo di facciata (che a parole si indigna e nei fatti tratta e pratica presso corridoi e anticamere del potere politico di turno ,pronti a salire sul primo "treno" utile ) abbia fatto il suo tempo.

E' vero bisogna cominciare a "fare" sindacato ...cioè bisogna iniziare a passare dalle parole (e dai proclami e dai bei discorsetti ) alle iniziative ,cioè alle iniziative vere e tangibili,concrete in materia di carriera (nessuno si indigna per la "soppressione" delle carriere che ormai è alle porte e nessuno tenta un dialogo con le magistrature amministrative ) in tema di tutela sindacale pensioni ,maternità ,handicap,malattia ..esiste uno sportello ? Tutto è lasciato al caso o alla buona volontà.

E anche in tema di trasparenza le iniziative poche e utili non mancherebbero -sopratutto per le attività del CSM che non possono ancora più essere considerate appannaggio di pochi eletti ,con relativo seguito ,dispensatari graziosamente di informazioni e notizie che dovrebbero essere UN DIRITTO dei magistrati- ,e di trasparenza all'interno dei nostri uffici (quanti tra i dirigenti vecchi e nuovi ,e tra l'altro di tutte le correnti , sanno come funziona realmente l'ufficio che dirigono ed hanno il coraggio di "uscire" dalla propria stanza per incontrare i colleghi e capire come stanno davvero le cose ,quali difficoltà si incontrano e quali soluzioni concepire ? ) .

Questo ci unisce e questo ci fa forti ,cioè l'idea che qualcuno deve per essere credibile trovare il coraggio civile di fare un passo indietro ,di dire appunto coraggiosamente "abbiamo sbagliato" ,di tentare una via nuova di rinnovamento.E forse i segni di autocritica ci sono.

Non vorremmo i alla prima occasione sentire pronta la solita litania e la solita musica. Ed il bello sarà che dai signori delle correnti la nostra iniziativa sarà etichettata come "qualunquistica" .Ovviamente chi vive di etichette e si fa forte solo con le etichette non può non immaginare il mondo fuori dai suoi schemi ...

Ma possibile che nessuno fa più caso al fatto che i nostri principi delle correnti ,i titolari dei "pacchetti" di consensi elettorali non hanno davvero più nulla da dire ? E che ripetono in fondo sempre le stesse cose?

Impegni,promesse ,programmi,analisi ..esattamente come i politici e come i politici pronti ad ogni compromesso per perpetuare all'infinito il loro (apparente) potere .Poi magari per confluire alla prima tornata elettorale utile a livello locale o nazionale ,senza un programma e senza una prospettiva ,tanto per schierarsi "comunque" da una parte o dall'altra .

Siamo stanchi davvero ,e non ci fidiamo più di chi si fa vivo solo per le scadenze elettorali o per spiegarci le ragioni dello sciopero prossimo venturo ..siamo convinti che le riforme devono essere fatte ,ma sarebbe bello coinvolgere davvero tutti i magistrati nella loro realizzazione in una condivisione di informazioni che ,almeno finora, è stata molto rara .


Le informazioni si condividono solo all'interno delle correnti e per i propri associati ,si conta solo per contarci ,e finiamo per non contare più nulla nella società civile .

E poi non ci sono riforme buone e riforme cattive di per sè ,luci ed anche molte ombre ci sono anche nelle leggi varate dai governi "amici" dei magistrati ..ma finchè divideremo oltre che noi stessi i governi e il mondo in "amici" e "nemici" non saremo mai in grado di progredire sulla strada delle riforme "vere",quelle che dovrebbero nascere con il consenso più ampio.

Siamo stanchi degli impegni proclamati e non mantenuti ,delle passarelle elettorali e dei giri di corridoi negli uffici giudiziari per le solite "presentazioni" di simpatici colleghi candidamente candidatisi a qualcosa.

Solo in magistratura siamo rimasti alla prima Repubblica ed alle sue dinamiche di potere consociativo ,ed intorno a noi ,fuori dalle mura rassicuranti dei palazzi di giustizia il Paese è cambiato.

E non ci capisce più come una volta ...

Nessun commento: