domenica 21 ottobre 2007

ANSA "Le reazioni della magistratura"












ANSA Le reazioni della magistratura
ROMA - "Allarma e preoccupazione" per l'avocazione dell'inchiesta Why not al pm di Catanzaro Luigi De Magistris viene espressa a nome del gruppo dai componenti della giunta dell'Anm del Movimento per la Giustizia-Articolo 3. Questa iniziativa , avvertono,"non solo rischia di produrre ulteriore confusione nell'opinione pubblica, ma anche di determinare un dannoso rallentamento nella conduzione di così delicate indagini". "L'avocazione da parte del Procuratore generale di Catanzaro non appare condivisibile per l'assenza di ragioni giuridiche idonee a sorreggerla - affermano il vice segretario dell'Anm Gioacchino Natoli e Mario Suriano - ed è oltremodo discutibile per i tempi e le modalità di adozione del provvedimento". "Infatti-spiegano i due componenti della giunta del sindacato delle toghe- non sembrano sussistere né l'inerzia del pm ad esercitare l'azione penale, né il ritardo nel richiedere l'archiviazione alla scadenza delle indagini preliminari, né ancora le situazioni di incompatibilità o le ragioni di astensione previste dal codice di procedura penale"; visto che queste "comunque, dovrebbero essere oggettive e preesistenti al procedimento penale e non generate dalle reazioni di altri organi, da eventuali iniziative disciplinari o da fatti di diversa natura, come ad esempio le denunce dei cittadini indagati, pena la possibilità di favorire iniziative strumentalmente volte ad ottenere il mutamento del magistrato assegnatario del singolo procedimento". Per "riportare la necessaria chiarezza in una vicenda che si va facendo sempre più intricata", Natoli e Suriano auspicano che il "Csm adotti rapidamente le proprie determinazioni" sia sulla procedura amministrativa pendente in 1^ commissione sia sulla richiesta di trasferimento d'ufficio in via cautelare del magistrato avanzata dal ministro della Giustizia".MD: CON AVOCAZIONE ATTACCO A INDIPENDENZA PM E' un attacco all' "indipendenza della magistratura" e "riporta il Paese ad epoche remote in cui l'iniziativa del singolo pubblico ministero non poteva andare a scalfire poteri forti" l'avocazione da parte del procuratore generale di Catanzaro dell'inchiesta Why not al pm Luigi De Magistris. A criticare pesantemente l'iniziativa è Rita Sanlorenzo, segretaria di Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe. La corrente già un mese fa aveva denunciato "l'attacco all'esercizio indipendente della giurisdizione compiuto con la richiesta, da parte del ministro Mastella, del trasferimento immediato di Luigi de Magistris. Oggi ci troviamo di fronte all'iniziativa del Procuratore generale di Catanzaro, che avoca a sé "l'indagine in cui è stato coinvolto lo stesso ministro". Un'iniziativa che evidenzia, sostiene Sanlorenzo, che "l'indipendenza della magistratura può essere osteggiata non solo dall'esterno, ma anche dall'interno dell'ordine giudiziario". Non solo così si riporta indietro il Paese, ma si "toglie ai cittadini il diritto di conoscerne al più presto gli esiti, tanto più importanti in quanto concernenti fatti di grande rilevanza pubblica, che coinvolgono esponenti della politica e delle istituzioni". Il tutto, "mentre in Calabria la giustizia continua a soffrire dei mali di sempre, per rimediare ai quali non servono certo le sollecite iniziative del Procuratore generale di Catanzaro, ma un serio impegno dell'intera magistratura e del suo organo di autogoverno per ottenere finalmente la chiarezza e la trasparenza che la pubblica opinione reclama
".

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