giovedì 29 novembre 2007

La terza via ...


LA TERZA VIA




L'esito della prima riunione del C.D.C. appena eletto ha evidenziato, se pure ce ne fosse bisogno, l'urgenza di un chiarimento interno all'A.N.M. tutta sulle ragioni fondanti dei gruppi o correnti, sulle prospettive di azione per la difesa dei principi di indipendenza ed autonomia della Magistratura, ma, soprattutto, sugli spazi di rappresentatività degli interessi della categoria rivestiti dalle varie formazioni..


Se, infatti, è risultata incontestabile ed incontestata la pregiudiziale "politica" opposta dalla corrente di maggioranza relativa ad ipotesi diverse da quella poi realizzata, in quanto riferita ad una pretesa collocabilità in posizione di collateralità esterna del gruppo di M.I non gradita a tutti gli altri, s'impone qualche riflessione. Questa ideologizzazione, nell'implicita conseguenza della collocabilità, evidentemente ritenuta rassicurante, degli altri gruppi in una posizione diversa e, quindi, opposta, non fa che confermare la necessità di una elaborazione collettiva che consenta finalmente l'affermazione di una identità istituzionale definita e non più affidabile a logiche e ragioni che ritengo estranene alla natura ed ai caratteri delle attività giurisdizionali in tutte le loro componenti, ivi comprese quelle delle rappresentanze, tanto associative che di autogoverno. L'andamento tendenziale delle ultime elezioni, al di là dei dati numerici, nei suoi corollari di strisciante protesta, è espressione di una volontà di rinnovamento che solo in parte è risultata testimoniata da alcune forme di protagonismo autonomista, comunque tutt'ora espressione di logiche di apparato, volontà che non può che riemergere con forza alla luce degli ultimi avvenimenti.




Imperativo, a questo punto, sarà sollecitare un confronto interno che consenta l'espressione trasversale di un'esigenza non più rinviabile di un dibattito senza autoinvestiture di qualità aprioristicamente esclusive o escludenti.



Può tranquillamente ipotizzarsi, tra quelle che appaiono essere due diverse concezioni delle nostre rappresentanze, una terza via di intervento: quella dell'affermazione di una politica istituzionale che persegua la difesa del valore di una indipendenza assoluta da qualunque forma dicollateralismo, interno o esterno, quale unico strumento per la riconquista di una dignità professionale così gravemente compromessa.
Roma, 27 novembre 2007
Catia Summaria

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