domenica 28 ottobre 2007

Tempi moderni : Innovazione ,merito ,partecipazione (anche nella magistratura )

"Il mio sogno è che i miei quattro bambini potranno vivere un giorno
in una nazione dove non saranno giudicati dal colore della loro pelle
ma dal contenuto del loro carattere."
Martin Luther King


Per ora ovviamente niente di formale ,niente di formalizzato ,stiamo solo scambiandoci idee (ma è già molto, di questi tempi sono proprio le idee a scarseggiare ) .
Ovviamente ,tutti siamo d'accordo su una cosa : lungi da noi l'idea di formare un nuovo soggetto istituzionale ,ma chi ha scritto poi che le "correnti" debbano esser eterne ?
Non sono le ideologie (e anche le forme associative come i partiti) un qualcosa di ormai incomprensibile alla società civile ? E che rapporto c'è tra noi e la società civile ?
Per questo immaginiamo proposte che almeno sul piano dell'impegno comune potrebbero tradursi in meccanismi e garanzie per evitare valutazioni "politiche" (che riguardano tutti ,perchè tutti potremmo essere giudicati di "destra" o di "sinistra" a seconda dei punti di vista) o dalla sostanziale "soppressione " di merito e carriera a vantaggio di valutazioni discrezionali che rischiano di essere frutto ,in assenza di precise garanzie, purtroppo, di accordi di vertice .
Oggi nessuno ha più neppure la ragionevole aspettativa di rivestire in futuro un ruolo (direttivo o di legittimità o funzioni speciali ) se non passa prima attraverso le forche caudine correntizie ,ovviamente se avessimo un sindacato vero dovremmo batterci per un sistema valutativo certo e omogeneo che valorizzi merito ,competenza giuridica e professionalità ,impedendo carriere facili e facilissime a chi viene dai "soliti" posti (Corte Costituzionale e CSM) e possibili accordi spartitori (che naturalmente si giustificano sempre in nome del "pluralismo" ).
E' vero che sull'accesso ai posti di legittimità incide la riforma ,che appunto ha inteso introdurre un minimo di controllo esterno : ma un minimo comune denominatore potrebbe rinvenirsi nel proporre una serie di parametri cumulativi destinati a comporsi ,una media ponderata delle valutazioni acquisite ..altrimenti l'effetto è che ogni CSM (e fra poco ogni consiglio giudiziario) si sentirà libero di valutare Tizio o Caio o Sempronia a seconda dei desiderata o dei non desiderata dei potentati di turno e a seconda dei tasselli e delle caselle dei posti da comporre ,perciò o si ha la fortuna puramente e semplicemente di entrare in una casella "riservata" o "rimasta scoperta" si è fuori. Indipendenza è ,prima di tutto e sopra tutto non essere chiusi (o rinchiusi) nelle "caselle".
Corollario di questo principio sarebbe quello di rendere tutto il curriculum professionale del magistrato pubblico ,ci pare assolutamente utile sapere se tizio o caio sia uno specialista di certe materie,se è stato fuori ruolo e anche se è stato fuori ruolo se è stato direttamente "dipendente" di un ministro e quale ministro o di un sottosegretario e di quale sottosegretario ,e perchè , e anche se non sopratutto, se ha svolto un ruolo indipendente e imparziale "tecnico" oppure "politico" ,ma sopratutto se l'incarico corrisponda a una competenza autenticamente documentabile o se invece appare frutto di una evidente contiguità "politica" ..questo poi è il vero problema dei "fuori ruolo" argomento per molti tabù e per altri esercizio puro di demagogia . Anche quelli sono ruoli di servizio per le istituzioni,che non dovrebbero chiedere alcun significato o senso di appartenenza.
Come sempre "ragioniamo a voce alta" ,senza timori reverenziali e con il senso della realtà che non viene compromesso da un malinteso senso della "appartenenza" che oggi non incanta più nessuno.




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