COMITATO DIRETTIVO CENTRALE DEL 19 APRILE 2008
DOCUMENTO FINALE
1. L'Associazione Nazionale Magistrati ribadisce il suo impegno per la salvaguardia dei principi costituzionali posti a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza dei magistrati giudicanti e del pubblico ministero.
L’associazione ritiene necessario mantenere in capo al Consiglio Superiore della Magistratura le competenze assegnate dalla Costituzione. Ed in particolare le competenze in materia di giurisdizione disciplinare.
2. Nella scorsa legislatura è stata approvata, dopo un lungo e a tratti difficile confronto, una complessiva riforma dell’ordinamento giudiziario. L’associazione nazionale magistrati ha espresso critiche, anche serrate, su alcuni punti della riforma ed apprezzamento su altri. Oggi la magistratura è impegnata nella fase di attuazione e di sperimentazione della riforma, all’esito della quale sarà possibile valutare la necessità o l’opportunità di interventi di correzione o modifica.
3. Il sistema giudiziario italiano versa in una gravissima crisi di efficienza e di funzionalità, che si sta trasformando in crisi di credibilità della giustizia e che rischia di collocare l’Italia ai margini del processo di unificazione europea. La nuova legislatura dovrà essere una occasione per avviare un processo riformatore che restituisca efficacia, funzionalità e credibilità alla giustizia nel nostro paese. Obiettivo questo che dovrebbe essere comune a tutti gli schieramenti politici. E che richiede, per essere raggiunto, il dialogo e il confronto tra le forze politiche e gli operatori del settore.
L'associazione nazionale magistrati rivolge pertanto un appello al nuovo Parlamento, al nuovo Governo e al nuovo Ministro per un impegno di tutti nella elaborazione di un progetto di riforma che abbia come obiettivi la ragionevole durata dei processi e l’efficace tutela dei diritti dei cittadini.
Roma, 23 aprile 2008
Il Comitato Direttivo Centrale
Associazione Nazionale Magistrati
Il Comitato Direttivo Centrale
Ordine del giorno
La Giunta Esecutiva Centrale
visto il documento approvato nella seduta del 29 marzo u.s.;
ritenuta la necessità di proseguire nella predisposizione di strutture organizzative e linee programmatiche che consentano all’ANM di assumere un ruolo propositivo forte e credibile nel prossimo confronto con il contesto politico disegnato dall’esito elettorale e in particolare con la nuova maggioranza e il futuro esecutivo ;
ritenuto che tra gli scopi associativi rientra quello di garantire la dignità della funzione, il cui esercizio non può essere privato di un sostegno organizzativo reale e tangibile, specie per i piccoli uffici operanti in preoccupanti contesti di criminalità organizzata;
che è necessario, inoltre, attuare alcuni correttivi di carattere tecnico alle recente riforma dell’ordinamento giudiziario, diretti a porre rimedio ad alcune gravi disfunzioni che già si stanno manifestando in particolare in tema di mobilità dei magistrati e di copertura delle sedi giudiziarie;
ritenuto che nel confronto con l’interlocutore politico competente, in primo luogo il Ministro della Giustizia, le priorità indicate nel documento del 29 marzo dovranno essere inserite in un quadro complessivo ed armonico di riforme;
ribadito che l’ Associazione non trascura richieste ragionevoli di miglioramento di status, ma non può essere un mero sindacato, poiché la sua forza e la sua credibilità si fondano in via principale sull’impegno alla tutela dell'assetto costituzionale della magistratura e alla attuazione di un sistema giudiziario che funzioni, secondo le esigenze di uno stato democratico di diritto;
rilevato che una risposta soddisfacente alla domanda di giustizia della società civile presuppone comunque, oltre alle riforme indicate nel documento del 29 marzo, magistrati professionalmente preparati e motivati e che a tal fine l’associazione da un lato deve impegnarsi a contribuire al miglioramento costante del servizio giustizia, incrementando la cultura della organizzazione, in particolare per i dirigenti degli uffici, e la professionalità di tutti i magistrati, e dall’altro non può trascurare gli specifici problemi dei magistrati, particolarmente all’inizio della carriera;
ritenuto altresì che l'ANM si deve dare carico di individuare e affrontare quei fenomeni di inefficienza e di elusione di responsabilità organizzative, che non di rado per colpa di pochi espongono al discredito l'intera magistratura.
impegna
la nuova Giunta Esecutiva a sensibilizzare l’opinione pubblica, a confrontarsi con le forze politiche di maggioranza ed opposizione, a prospettare al nuovo governo, con spirito di leale collaborazione e in ordine di priorità, l’insieme di riforme necessarie perché si dia concretamente e finalmente corpo ad un progetto complessivo per il recupero di efficienza della giustizia, sulla base delle indicazioni contenute in questo documento e in quello approvato il 29 marzo.
Roma, 23 aprile 2008
Il Comitato Direttivo Centrale
MAGISTRATURA INDIPENDENTE
esprime voto contrario alla formazione della nuova Giunta costituita da Unità per la Costituzione, Magistratura Democratica e Movimento per la profonda erroneità e miopia dei presupposti politici e programmatici. **L'assetto antiunitario della Giunta, lucidamente perseguito fin dal novembre scorso, denota una pregiudiziale chiusura ad un dialogo aperto e all'interlocuzione a tutto campo con le aspirazioni manifestate dai cittadini per la coniugazione dei temi della giustizia e della sicurezza e per un'effettiva esigibilità e tutela dei diritti.
Il pregiudiziale rifiuto dei contenuti programmatici proposti da Magistratura Indipendente, e propugnati da una netta maggioranza dei colleghi che si sono espressi nelle recenti elezioni associative, denota una concezione del tutto astratta, autoreferenziale, e votata all'insuccesso fin dal concepimento, delle condizioni minime indispensabili per un effettivo recuperò di funzionalità della giustizia e per una difesa effettiva dell'autonomia ed indipendenza della Magistratura, che la mera riorganizzazione dell'esistente, senza la rivendicazione di risorse umane e strumentali aggiuntive, senza la rivendicazioni di condizioni di lavoro e di trattamento economico dignitose per i magistrati, delle quali si persegue anzi programmaticamente l'ulteriore aggravamento, possa ovviare all'attuale stato di paralisi progressiva dell'amministrazione della giustizia. **L'assurda pretesa di "fare da sé" espressa nel Programma per la giustizia presentato perpetua le condizioni di sterile e controproducente isolamento dell'A.N.M. rispetto all'opinione pubblica, alle legittime istanze della società civile e del mondo politico, alle espressioni associative e sindacali delle altre categorie che operano nei settori della giustizia e della sicurezza. MAGISTRATURA INDIPENDENTE richiama l'attenzione dei colleghi sul fatto che, alla piena condivisione sempre espressa sui temi dell'intransigente tutela dell'indipendenza della Magistratura, delle necessarie riforme sostanziali e processuali in materia civile e penale e sugli opportuni interventi di carattere organizzativo, si è risposto, da parte degli altri gruppi, respingendo senza alcun serio dibattito l'inserimento fra gli obiettivi programmatici delle priorità da Magistratura Indipendente indicate, e ciò senza neppure attendere, ed anzi mirando manifestamente e precipitosamente ad ingabbiare ed ipotecare, il confronto fra i colleghi in occasione del prossimo Congresso dell'A.N.M.
L'attuale maggioranza dell'ANM ha dimostrato concretamente di non voler perseguire una politica di garanzia della complessiva professionalità dei magistrati finalizzata al raggiungimento dell'obbiettivo di una maggiore efficienza nell'amministrazione della giustizia nell'interesse primario della tutela dei diritti dei cittadini e dell'inscindibilmente connessa salvaguardia dell'indipendenza della magistratura.
MAGISTRATURA INDIPENDENTE nel prendere atto di questa situazione e della lontananza della maggioranza dell'A.N.M. dai problemi quotidiani e concreti dei magistrati e nel ribadire il proprio impegno per la tutela dell'autonomia e dell'indipendenza, esterna ed interna, della magistratura, esprime convintamente il proprio voto contrario a un programma e a un governo dell'ANM che sin d'ora non appaiono in grado di affrontare e risolvere nessuno dei problemi che attualmente affliggono il sistema giustizia nel nostro Paese e ne paralizzano l'efficienza, oltre a mortificare dignità e professionalità di tutti i magistrati.
MAGISTRATURA INDIPENDENTE continuerà, pertanto, a perseguire autonomamente l'obiettivo della tutela complessiva dei magistrati e della efficienza della giustizia, restando comunque disponibili ad un confronto aperto a tutte le forze associative e politiche, senza pregiudiziali di sorta, prestando esclusivamente attenzione alle soluzioni che di volta in volta saranno proposte sui singoli problemi.
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