Si è chiuso il congresso della ANM ,che potrete seguire da un collegamento a Radio radicale. Incoraggianti le posizioni espresse dal Ministro e dai rappresentanti politici ,ma al di là delle belle parole bisognerà attendere i fatti ,perchè una nuova distensione auspicata da tutti , passa attraverso il riconoscimento della centralità della questione giustizia ,come prioritaria e inscindibilmente legata al tema della certezza del diritto . Nello stesso giorno di chiusura del congresso ,quando sembrava in qualche modo avviato un disgelo a lungo atteso esplode ,infatti, la polemica sulle intercettazioni ,delle quali forse si è fatto abuso in qualche caso specifico ,ma da qui a rivedere completamente il loro uso legittimo ,da una regolamentazione intelligente al divieto radicale ce ne passa ,eccome. Ancora una volta si proclama che le intercettazioni le "fanno" i Pm (ma i giuristi sanno che sono invece autorizzate e controllate preventivamente da un giudice per le indagini preliminari..perchè nessuno interviene ? ) ,ancora una volta si avvia la prospettiva di una disciplina che più che ridimensionarle le vieta proprio anche per reati gravissimi come le estorsioni ,gli omicidi ,le rapine .
Tra l'altro il rimedio proposto è davvero illogico se rapportato alle soluzioni esistenti in Europa ,contiamo solo sul fatto che il Ministro possa far sentire le ragioni ,che sono tante, dei magistrati. Ci vorrebbe e siamo sicuri che c'è ,un senso di equilibrio altrimenti tutto il confronto dialettico predicato finisce nel nulla.
Sotto questo aspetto sono importanti le relazioni finali del Segretario Giuseppe Cascini e del Presidente Luca Palamara ,relazioni di grande apertura ,persino alle posizioni come le nostre molto critiche . Ancora forse è troppo poco ,ma ci pare un passo avanti il riconoscere nelle parole finali dove si critica apertamente il ruolo spartitorio in base all'appartenenza -di Luca Palamara anche un pò della nostra esperienza ,il passo indietro che suggeriamo non è alle correnti come esperienza ideale ,ma ai "signori" dei consensi che pianificano le carriere proprie ed altrui ,che fanno delle correnti il luogo dell'accordo "politico" anzichè del "buon governo" della magistratura ,che predicano bene e razzolano alla prima occasione ,il passo indietro che abbiamo sempre chiesto nel nome di una ritrovata unità di intenti e di valori forse sta arrivando ,e confidiamo con fiducia che alle parole seguiranno i fatti .
Noi siamo distanti da posizioni di rottura e di critica aprioristica ,ed abbiamo apprezzato il senso di un percorso di condivisione e di dialogo che vediamo appena avviato anche se non possiamo che condividere anche quelle posizioni più "sindacali" che possono e debbono tradursi in proposte precise ,ed in parte sono già tradotte in "piattaforme" non solo rivendicative ,ma di difesa e anche di una indipendenza che non è privilegio ma garanzia per i cittadini in nome dei quali ,ogni giorno, operiamo .
Il recupero di un "senso" della giustizia e quindi di un progetto comune per la giustizia passa dalla condivisione delle progettualità ,ed immaginiamo ancora un lungo percorso da fare ,insieme.
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