lunedì 9 giugno 2008

Le intercettazioni telefoniche in Europa e USA

Pubblichiamo ,a beneficio di tutti, le schede sulle intercettazioni telefoniche in Europa predisposte nell'ambito dei lavori della Commissione parlamentare del 2006 : un pò di chiarezza non guasta .

LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE NELLA DISCIPLINA LEGISLATIVA DI ALCUNI STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA.

In realtà, è assai difficile rintracciare un filo comune tra le legislazioni dei paesi europei in materia di intercettazioni, risentendo ciascuna normativa della cultura giuridica nazionale. Qui di seguito si effettuerà una breve ricognizione normativa relativa alla disciplina legislativa che regola le intercettazioni all'interno di alcuni degli Stati membri più rappresentativi dell'Unione europea.

REGNO UNITO

La disciplina delle intercettazioni telefoniche rientra nella più generale disciplina dei poteri investigativi, regolata oltre che dal Regulation of Investigatory Powers Act (RIPA) del 28 luglio 2000, che aggiorna il precedente Interception of communication Act del 1985, anche dall'Intelligence Service Act del 1994, dal Police Act del 1997 e dal Human Rights Act del 1998.

Più specificatamente le intercettazioni sono disciplinate dall'Interception of communications Code of Practice Act del 2002 (ICCP) che indica le modalità di attuazione di quanto previsto nel RIPA.
Le intercettazioni possono essere condotte dalle forze di polizia, di sicurezza e di intelligence. Per intercettazione delle comunicazioni si intende l'intercettazione di una comunicazione in corso di trasmissione effettuata a mezzo di servizio postale o sistema di telecomunicazione. Le intercettazioni si possono effettuare solo su mandato (under warrant). Sono autorizzati a richiedere l'emissione di questi mandati:
·The Director-General of the Security Service.
·The Chief of the Secret Intelligence Service.
·The Director of GCHQ.
·The Director-General of the National Criminal Intelligence Service (NCIS handle interception on behalf of police forces in England and Wales).
·The Commissioner of the Police of the Metropolis (the Metropolitan Police Special Branch handle interception on behalf of Special Branches in England and Wales).
·The Chief Constable of the Police Service of Northern Ireland.
·The Chief Constable of any police force maintained under or by virtue of section 1 of the Police (Scotland) Act 1967.
·The Commissioners of Customs and Excise.
·The Chief of Defence Intelligence.
·l'autorità competente straniera che ne faccia domanda sulla base di un trattato internazionale.

Questi mandati sono emessi personalmente dal Ministro dell'Interno, sulla base di un doppio giudizio:
a) necessità per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- nell'interesse della sicurezza nazionale;
- al fine di prevenire o indagare (detecting) crimini gravi;
- per la salvaguardia del benessere nel Regno Unito;
b) proporzionalità (è giustificabile l'interferenza nel libero godimento dei diritti di cui all'art. 8 CEDU - diritto alla privacy).

Anche quando è seguita la procedura di emergenza ed il mandato è firmato da un 'senior officer', è il Ministro che autorizza il mandato. Nel Regno Unito i mandati per le intercettazioni sono strumenti di raccolta di informazioni. Essi hanno una validità iniziale di tre mesi: se si tratta di intercettazioni per crimini gravi è possibile un rinnovo per un periodo di ulteriori tre mesi; se invece si tratta di sicurezza nazionale o benessere economico si può anche arrivare a sei mesi. Se è stata seguita la procedura d'urgenza l'autorizzazione è valida per cinque giorni lavorativi e deve, poi, essere rinnovata dal Ministro; in tal caso la durata è di 3 mesi se l'indagine riguarda reati gravi, di 6 mesi per i casi di sicurezza nazionale o criminalità economica. Una disciplina a parte, ma molto simile a quella riportata, vige per le intercettazioni dette 'esterne' cioè quelle in uscita ed in entrata dal Regno Unito: rientrano, comunque, nella competenza del Ministro dell'Interno.
La normativa vieta che il materiale raccolto durante le intercettazioni possa costituire prova di fronte alla corte.
La regolarità delle intercettazioni è soggetta alla supervisione (“oversight”) di un apposito commissario (Interception of communications Commissioner).

Sono previsti, in via eccezionale, alcuni casi in cui le intercettazioni sono possibili in assenza di mandato specifico: sono casi in cui c'è il consenso di entrambe le parti (o chi effettua l'intercettazione ha "ragionevoli motivi" per credere che tutte le parti avrebbero consentito). Se invece c'è il consenso di una sola delle parti è necessario comunque un mandato.

Per i ricorsi avverso i mandati è possibile rivolgersi ad un tribuna1e, indipendente dal Governo appositamente costituito (The Investigatory Powers Tribunal).
Il materiale derivante dall'intercettazione, tutte le copie, riassunti o sommari identificati come risultato delle intercettazioni, va distrutto non appena non più
necessario ai fini per i quali l'intercettazione era stata autorizzata. Se parte del materiale è conservato, esso è soggetto a revisioni periodiche che confermino la necessità della sua conservazione.

Il materiale raccolto può essere comunicato al Procuratore che decide, in base "al principio di parità tra accusa e difesa, sull'opportunità di comunicarlo anche alla difesa. Le intercettazioni non possono costituire prova di fronte al giudice.

FRANCIA

La legge attualmente in vigore risale al 1991 (L. 91.646 del 10 luglio 1991).

In base a questa normativa il diritto alla segretezza della corrispondenza e delle comunicazioni può essere limitato solo per finalità di carattere pubblico prestabilite per legge e secondo modalità da questa previste.
Si distinguono due tipi di intercettazioni:
- nel titolo I sono regolate le intercettazioni ordinate dall' autorità giudiziaria;
- nel titolo II le intercettazioni preventive.

Per quanto riguarda le intercettazioni giudiziarie, ai sensi degli artt. 100 e segg. del codice di rito francese, il giudice istruttore può disporre le intercettazioni sia quando si tratti di reati di competenza della Corte di assise sia quando si tratti di reati di competenza del Tribunale, ma solo se la pena prevista per il reato per cui si procede è superiore a due anni di reclusione e se la necessità dell'indagine lo richiede. L'intercettazione è disposta sotto l'autorità ed il controllo del giudice istruttore. La decisione che dispone l'intercettazione deve essere presa per iscritto, non ha carattere giurisdizionale e avverso essa non è ammesso alcun ricorso. Essa deve necessariamente indicare tutti gli elementi necessari ad identificare le comunicazioni che devono essere intercettate, il reato in relazione al quale è disposta l'intercettazione e la durata. E' previsto un periodo di durata di quattro mesi che può essere prorogato, se sussistono le stesse condizioni, per un ulteriore eguale periodo.
Nel caso in cui l'intercettazione riguardi l'utenza in uso ad un senatore o ad un deputato, oppure ad un avvocato, il giudice deve informare il Presidente dell'Assemblea interessata o il residente dell'ordine degli avvocati competente per Corte d'appello.
Dell'intercettazione e delle operazioni di intercettazione viene redatto un verbale con la trascrizione. Esso, per la parte necessaria all'accertamento dei fatti, viene conservato in un fascicolo. Le registrazioni vengono poi distrutte sotto la responsabilità (diligence) del PM o del procuratore generale, una volta decorsi i termini per l'azione penale.

Le intercettazioni di cui al titolo II invece possono essere autorizzate, eccezionalmente, solo in caso di:
- a) ricerca di informazioni relative alla sicurezza nazionale o alla salvaguardia di elementi essenziali del potenziale scientifico ed economico della Francia;
- b) a fini preventivi in materia di terrorismo, criminalità o delinquenza organizzata, o per la ricostituzione o il mantenimento di c.d. gruppi disciolti ai sensi della L. del 10.01.1936 sui gruppi di combattimento e le milizie private, categoria, quest'ultima di interesse ormai esclusivamente storico.

Mentre le intercettazioni giudiziarie sono sottoposte al controllo della Corte d'Appello e della Cassazione, quelle di sicurezza sono sottoposte al vaglio di una commissione apposita (Commissione nazionale di controllo delle intercettazioni di sicurezza).
Questa Commissione, la cui indipendenza dal governo è assicurata dal legislatore sia tramite le modalità di elezione dei suoi componenti (i tre membri sono nominati dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Senato e dal Presidente dell'Assemblea Nazionale), sia tramite apposite garanzie statutarie, vigila sul rispetto delle disposizioni relative alle intercettazioni. Alla Commissione, infatti, deve essere comunicata, entro 48 ore, la decisione del Primo Ministro di disporre l'intercettazione.
Il controllo di questo organismo si estende sia alla procedura di autorizzazione che all'esecuzione dell'intercettazione.
Nei casi in cui vengano rilevate delle anomalie, la Commissione può esercitare:
- il potere di indirizzare al Primo Ministro una raccomandazione per far interrompere l'intercettazione "mal fonde";
- il potere-dovere di denunciare all'autorità giudiziaria ogni infrazione in questo settore.
Ogni anno la Commissione redige un rapporto per il Primo ministro.

Le intercettazioni in corso simultaneamente non possono oltrepassare un contingente, stabilito con decisione del Primo Ministro ai sensi dell'art. 5 della legge del 10-7-1991, secondo quote fisse per ciascun Ministero.
Per il 2003 le quote erano state così ripartite:
- 400 Ministero della Difesa
- 1190 Ministero degli Affari Interni
- 80 Ministero delle dogane.
Il contingente delle intercettazioni di sicurezza riguarda il numero massimo di intercettazioni simultanee e non va confuso con il numero totale delle intercettazioni disposte in un anno, sia a titolo di nuova intercettazione che di rinnovo di intercettazioni già disposte ed autorizzate.

Il numero complessivo di questa categoria di intercettazioni è quantificabile in circa 5000 l'anno. I reati per i quali vengono richieste tali intercettazioni appaiono essere, in ordine decrescente: .
terrorismo, criminalità organizzata, sicurezza nazionale, criminalità economica.

Questi tipi di intercettazioni sono autorizzate dal Primo ministro stesso - o da due persone da lui delegate - con decisione scritta e motivata, su proposta scritta di uno dei ministri sopra indicati (Difesa, Interni, Dogane).
L'autorizzazione vale per quattro mesi e non può essere rinnovata se non con la stessa procedura.
Di quanto acquisito, sotto l'autorità del Primo ministro, è disposta una trascrizione (relevé) in cui risultano anche data, ora di inizio e fine di ogni registrazione
Le registrazioni sono poi distrutte sotto l'autorità del Primo ministro entro 10 giorni dal momento dell'effettuazione. Di tale operazione è redatto verbale.
Con decreto del 12 aprile 2002 è stato creato presso il Primo ministro un apposito servizio incaricato di queste intercettazioni.
Per quanto riguarda invece le intercettazioni disposte dall'autorità giudiziaria e relativi costi, si ricorda che l'ex monopolista francese, France Telecom, procede gratuitamente alle intercettazioni su telefonia fissa, mentre varie sono le tariffe, a seconda degli operatori, per quanto riguarda le intercettazioni su rete mobile.

SPAGNA

In Spagna la disciplina delle intercettazioni telefoniche risulta estremamente scarna e carente, come da ultimo ha riconosciuto lo stesso Tribunal Constitucional con la sentenza n.184 del 23 ottobre 2003 in cui si invita espressamente il legislatore a provvedere con urgenza.
La materia è regolata in primo luogo dall'art. 18 terzo comma della Costituzione, in cui "si garantisce il segreto delle comunicazioni e in particolare di quelle postali, telegrafiche e telefoniche, salvo eventuali decisioni giudiziarie".
Solo con la legge (Ley Organica) n. 4 del 25 maggio 1988 veniva introdotto l'art. 579 del codice di procedura penale, del seguente letterale tenore: "1. Il giudice potrà disporre l'acquisizione della corrispondenza privata, postale e telegrafica spedita o ricevuta dall'imputato, e la sua apertura ed esame, quando sia possibile ottenere con questo mezzo la scoperta o la prova di fatti o circostanze rilevanti del procedimento. 2. Allo stesso modo il giudice potrà disporre, con decreto motivato, l'intercettazione delle comunicazioni telefoniche dell'imputato quando sia possibile ottenere con questo mezzo la scoperta o la prova di fatti o circostanze rilevanti del procedimento. 3. Il giudice potrà inoltre disporre, con decreto motivato, per un periodo non superiore a tre mesi, prorogabile nella stessa misura, l'osservazione delle comunicazioni postali, telegrafiche e telefoniche delle persone in ordine alle quali esistano indizi di responsabilità criminale, e così pure delle comunicazioni di cui le stesse si servano per la realizzazione dei propri fini delittuosi. 4. In caso di urgenza, quando le indagini siano volte all'accertamento di delitti relativi a bande armate, terrorismo o elementi sovversivi, la misura prevista dal numero 2 di quest'articolo potrà essere ordinata dal Ministro dell'Interno o, in difetto, dal Direttore della Sicurezza dello Stato, con provvedimento motivato comunicato immediatamente al giudice competente, il quale, sempre con provvedimento motivato, revocherà o confermerà tale decisione entro il termine di settantadue ore."
La genericità e imprecisione di questa unica norma è stata sottolineata dalla ricordata giurisprudenza del Tribunal Constitucional, sulla base anche di diverse decisioni della Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che ha rilevato l'insufficienza della disciplina sotto diversi aspetti. In particolare si contesta: la mancanza di un termine massimo di durata delle intercettazioni, in difetto di un limite alle proroghe concedibili; la mancata indicazione di specifici titoli di reato, o almeno della natura e gravità dei fatti in relazione alle cui indagini può disporsi l'intercettazione; la mancata specifica previsione del controllo giudiziario dei risultati delle intercettazioni telefoniche e del relativo materiale, e cioè delle condizioni di registrazione, custodia, utilizzazione e distruzione delle registrazioni stesse, nonché delle condizioni di trascrizione e di acquisizione agli atti processuali.

La situazione di grave carenza legislativa induce ad estrema prudenza i magistrati spagnoli nell'autorizzare le intercettazioni richieste dalla polizia o dal Fiscal, e così pure dalle autorità giudiziarie straniere in sede di rogatoria, secondo quanto riferito da ufficiali di collegamento dell'Interpol e dell'Antidroga presenti a Madrid, che spesso lamentano la difficoltà di ottenere quanto richiesto dai magistrati italiani.


REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA

Intercettazioni telefoniche

Ai sensi dell'art. 100a del Codice di procedura penale (Strafprozeβordnung, StPO), l'intercettazione e la registrazione di telecomunicazioni può essere disposta qualora sussista il fondato sospetto che un soggetto abbia commesso o istigato o concorso in uno dei seguenti reati:
· reati contro la pace, reati di alto tradimento, attentato all'ordinamento democratico dello Stato, attentato alla sicurezza esterna dello Stato (artt. 80-82, 84-86, 87-89, 94-100a codice penale; art. 20, comma l, numeri 1-4, della legge sulle associazioni);
· reati contro la difesa nazionale (artt. 109d-109h codice penale);
· reati contro l'ordine pubblico (artt. 129-130 codice penale; art. 92, comma 1, numero 7, legge sull'immigrazione);
· istigazione o concorso in diserzione o disobbedienza ( combinato disposto degli artt. 16, 19 e 1, comma 3, codice penale militare) non essendo un membro delle forze armate;
· attentato alla sicurezza delle truppe NA TO presenti sul territorio tedesco ( artt. 89, 94-97, 98-100, 109d-l09g codice penale; artt. 16 e 19 codice penale militare);
· contraffazione di valuta e di valori mobiliari (artt. 146, 151, 152 codice penale);
· tratta di esseri umani ai sensi dell'art. 181, numeri 2 e 3 codice penale;
· omicidio, omicidio preterintenzionale, omicidio colposo e genocidio ( artt. 211,212, 220a codice penale);
· delitti contro la libertà individuale (artt. 234, 234a, 239a, 239b codice penale),
· furto commesso da più persone (artt. 244 codice penale);
· rapina o estorsione (artt. 249-251,253,255 codice penale);
· ricettazione (artt. 260-260a codice penale);
· riciclaggio o occultamento di beni di provenienza illecita ai sensi dell'art. 261 commi l, 2 e 4 codice penale;
· delitti contro l'incolumità pubblica (artt. 306-306c; art. 307, commi 1-3; art. 308 commi 1-3; section 309, commi 1-4; art. 310, comma 1; artt. 313, 314 e 315 comma 3; art. 315b, comma 3; artt. 316a e 316c codice penale);
· un reato di cui agli artt. 52a, commi 1-3; 53, comma 1, primo periodo, numeri 1, 2 secondo periodo, legge sulle armi; art. 34, commi 1-6 della legge sul commercio internazionale; o un reato di cui all'art. 19, commi 1-3; art. 20, commi 1 e 2, in combinazione con gli artt. 21 e 22a, commi 1-3, delle legge sul controllo delle armi da Guerra;
· uno dei reati di cui alle disposizioni riportate all'art. 29, comma 3, secondo periodo, numero I della legge sugli stupefacenti;
· uno dei reati di cui all'art. 92a, comma 2, o art. 92b della legge sull'immigrazione o di cui agli artt. 84, comma 3, alinea 3 e 84a della legge sulla concessione dell'asilo

ovvero, nei casi in cui il tentativo sia punibile, abbia tentato di perpetrare o di concorrere in uno dei suddetti atti o abbia preparato tali atti attraverso la commissione di un reato e gli altri mezzi per appurare i fatti o localizzare l'accusato non abbiano prospettive di successo o sarebbero molto più difficili da realizzare. L'ordine di intercettazione può essere emanato esclusivamente nei confronti dell'accusato o nei confronti di altro soggetto in relazione al quale si ritenga, sulla base di specifiche circostanze, che egli riceva comunicazioni indirizzate all'accusato o riceva o trasmetta messaggi da parte dell'accusato.

Ai sensi dell'art. 100b, l'intercettazione e la registrazione di telecomunicazioni può essere autorizzata solo da un giudice. In caso di urgenza esse possono essere disposte dal pubblico ministero, ma tale provvedimento deve essere convalidato dal giudice entro 3 giorni.
L'autorizzazione deve essere resa per iscritto. Essa deve indicare il nominativo ed il recapito della persona nei confronti della quale essa è diretta, nonché il numero di telefono, le modalità, l'estensione e la durata della misura adottata. Tale durata non può eccedere i tre mesi, ma può essere prorogata per una volta, laddove permangano i requisiti di cui all'art. 100a.
Sulla base del decreto, tutti i gestori di servizi di telecomunicazione sono tenuti a prestare la propria opera a favore del giudice, del pubblico ministero e della polizia giudiziaria nell'esecuzione delle intercettazioni e nella registrazione delle comunicazioni telefoniche, sulla base di quanto specificato dall'art. 88 della legge sulle telecomunicazioni e del regolamento recante i dettagli tecnici ed organizzativi delle intercettazioni.
Nel caso in cui vengano meno i requisiti di cui all'art. 100a, le attività intraprese sulla base del decreto dovranno cessare immediatamente.
Le informazioni personali ottenute possono essere utilizzate come prova in altri procedimenti penali, solo quando nel corso della loro valutazione emergano informazioni necessarie a chiarire uno dei reati elencati all'art. 100a.
Se le registrazioni ottenute non sono più necessarie a fini investigativi, esse sono immediatamente distrutte sotto il controllo del pubblico ministero. Delle operazioni di distruzione viene redatto verbale.

Intercettazioni ambientali

Ai sensi dell'art. 13 della Legge fondamentale della Repubblica federale tedesca, il domicilio è inviolabile. Qualora determinati elementi di fatto costituiscano fondamento per l'ipotesi di delitti particolarmente gravi perseguiti dalla legge penale, possono essere utilizzati, in forza di una ordinanza dell'autorità giudiziaria e nel caso in cui l'investigazione perseguita con altri mezzi risulti incomparabilmente più difficile o destinata all'insuccesso, mezzi tecnici di sorveglianza e rilevamento acustico nei domicili nei quali si ritiene che soggiorni la persona indagata. Tale misura deve essere limitata nel tempo. L'ordinanza è emessa da un collegio di tre giudici. In caso di pericolo nella dimora può essere emessa da un solo giudice.
Al fine di evitare pericoli imminenti per la sicurezza pubblica ed in particolare a pericoli collettivi o ad un rischio mortale, mezzi tecnici di sorveglianza di un domicilio possono essere utilizzati in forza di una ordinanza dell'autorità giudiziaria. In caso di pericolo nella dimora, la misura può essere ordinata anche da altra autorità determinata dalla legge; in ogni caso una decisione dell'autorità giudiziaria deve essere adottata al riguardo senza ritardo alcuno.
Qualora i mezzi tecnici siano previsti esclusivamente per la protezione delle persone presenti in domicili, la misura può essere ordinata da una autorità determinata dalla legge. L'utilizzo per un altro fine delle conoscenze acquisite in tal caso è permesso unicamente al fine di procedimenti penali o di prevenzione di pericoli e a condizione che la regolarità della misura adottata sia stata preventivamente constatata dal giudice; qualora vi sia pericolo nella dimora la decisione dell'autorità giudiziaria deve essere adottata senza ritardo alcuno.

La disciplina delle intercettazioni ambientali è stata recentemente modificata su impulso della Corte costituzionale. Quest'ultima, con sentenza del 3 marzo 2004, ha affermato che le disposizioni del codice di procedura penale in materia di intercettazioni ambientali allora vigenti erano in buona parte incostituzionali e violavano la dignità delle persone, oltre ad essere sproporzionate rispetto alle finalità perseguite. In particolare, l'attenzione della Corte si è incentrata su una serie di questioni: l'elenco dei reati per i quali era consentito ricorrere alle intercettazioni ambientali, che comprendeva reati per i quali il ricorso delle intercettazioni era sproporzionato in rapporto alla gravità dell'illecito; l'assenza di disposizioni che prevedessero il divieto di utilizzare le informazioni ottenute in modo non conforme ai requisiti di legge, imponendone la cancellazione immediata; la mancanza di un obbligo di informativa nei confronti dei soggetti interessati dalle intercettazioni, soprattutto dei terzi non direttamente coinvolti nelle indagini.
A seguito della suddetta pronuncia, il Parlamento tedesco ha provveduto alle relative modifiche del codice di procedura penale, novellando gli artt. da 100c a 100f e introducendo i nuovi artt. da 100g a 100i.

L'art. 100c prevede dunque requisiti particolarmente rigorosi per l'autorizzazione di intercettazioni ambientali da effettuarsi all'interno di un privato domicilio (fondato sospetto che il soggetto abbia commesso o concorso nella commissione di uno dei reati elencati nello stesso articolo, particolare gravità del fatto, fondato convincimento che per il tramite dell'intercettazione sarà possibile acquisire informazioni rilevanti per l'indagine o per la localizzazione di altri soggetti indagati, assenza di alternative o particolare gravosità dell'alternativa allo strumento dell'intercettazione ambientale). Particolari cautele sono previste al fine di evitare che l'intercettazione possa riguardare conversazioni private che nulla hanno a che vedere con le indagini.

In conformità al suddetto art. 13 della Legge fondamentale in materia di inviolabilità del domicilio, le misure in questione sono di norma autorizzate dalla sezione penale del tribunale regionale. Solo in casi d'urgenza il decreto può essere adottato dal presidente della sezione, ma deve essere convalidato dal collegio entro tre giorni. La durata dell'intercettazione non può eccedere un mese. Sono possibili proroghe della medesima durata. Nel caso in cui le proroghe superino i 6 mesi, la competenza passa alla Corte di grado superiore.

L'art. 100e prevede che i pubblici ministeri riferiscono ai propri dirigenti annualmente una serie di informazioni in merito ai provvedimenti adottati. Tali informazioni confluiscono in relazioni di ambito regionale, che vengono poi inviate al Governo, il quale a sua volta ne informa il Parlamento.

L'art. 100f disciplina le intercettazioni ambientali effettuate in ambienti diversi dal domicilio privato e le assoggetta ad una disciplina analoga a quella prevista dall'art. 100a per le intercettazioni telefoniche.

L'art. 100g riguarda invece l'acquisizione di dati relativi al traffico telefonico.

Ai sensi dell'art. 101, sia nel caso di intercettazioni telefoniche sia in quello di intercettazioni ambientali, il decreto viene notificato ai soggetti interessati (imputati, altri soggetti interessati, proprietari e residenti dei locali in cui ha luogo l'intercettazione ambientale) non appena ciò possa essere fatto senza pregiudicare le finalità delle indagini, la pubblica sicurezza, la vita o l'integrità fisica di terzi, la possibilità di continuare a utilizzare investigatori in incognito.

Norme in materia di intercettazioni sono contenute anche nella legislazione dei singoli Lander. A tal proposito, la Corte costituzionale ha recentemente dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge di pubblica sicurezza della Bassa Sassonia, nella parte in cui prevedeva la possibilità di effettuare intercettazioni anche prima dell'accertamento di veri e propri reati. Tale disposizione permetteva alla polizia di intercettare telefonate, localizzare segnali dei cellulari e controllare traffico di email e sms "se i dati di fatto giustificano la supposizione" che la persona possa aver commesso "reati di rilevante importanza" .Secondo la Corte sarebbero mancati i criteri per distinguere tra comportamenti innocui e la preparazione di futuri delitti[1].

STATI UNITI D'AMERICA

La disciplina federale delle intercettazioni telefoniche e telematiche e delle intercettazioni ambientali è raccolta negli artt. 2510 e ss. del Title 18 (relativo alle norme di procedura penale) dello US Code[2].

In particolare, il procedimento di autorizzazione è disciplinato dall'art. 2516. Esso prevede che:

(1) l'Attorney General[3], i suoi vice, ed altri collaboratori espressamente nominati dalla disposizione in questione possono autorizzare la presentazione di un'istanza ad un giudice federale per l'emanazione da parte di quest'ultimo di un decreto che consenta l'intercettazione di comunicazioni telefoniche e telematiche da parte dell'F.B.I. o di altra agenzia federale competente ad indagare su specifici reati, qualora tale intercettazione possa fornire o abbia fornito la prova di una serie di reati che sono elencati nello stesso art. 2516, comma l, dalla lettera (a) alla lettera (r);

(2) il principale prosecuting attorney di ogni Stato o di ogni entità politica substatale che sia autorizzato da una legge dello Stato in questione a richiedere ad un giudice di un tribunale dello Stato l'emanazione di un decreto che autorizzi o approvi una intercettazione telefonica, telematica o ambientale, può presentare tale istanza. Il giudice, in conformità a quanto previsto dall'art. 2518 del Title 18 e con quanto previsto dalla legislazione dello Stato, emana un decreto che autorizza o approva l'intercettazione da parte dei soggetti competenti ad indagare sul reato, qualora tale intercettazione possa fornire o abbia fornito prova della commissione dei reati elencati dallo stesso art. 2516, comma 2;

(3) qualsiasi attorney for the government (come definito dalle Federal rules of criminal procedure) può autorizzare la presentazione di un'istanza ad un giudice federale per l'emissione di un decreto che autorizzi o approvi l'intercettazione di comunicazioni elettroniche da parte dei soggetti competenti a condurre l'indagine, qualora tale intercettazione possa fornire o abbia fornito prova di un grave reato (felony) federale.

L'art. 2518 stabilisce quali sono i requisiti affinché il giudice possa emanare il decreto di autorizzazione:
- vi è il fondato sospetto che un soggetto stia commettendo, abbia commesso o si appresti a commettere uno dei reati elencati all'art. 2516;
- vi è il fondato sospetto che attraverso l'intercettazione sarà possibile ottenere specifiche comunicazioni in merito al reato in questione;
- le normali procedure investigative sono state già esperite e non hanno portato risultati o appare ragionevolmente improbabile che essere porteranno dei frutti o ciò sarebbe comunque pericoloso;
- c'è il fondato sospetto che i luoghi dai quali o in cui la comunicazione deve essere intercettata siano utilizzati o stiano per essere utilizzati in relazione alla commissione del reato, o siano stati concessi a, intestati a o normalmente utilizzati da tale soggetto.
[1] Le informazioni sul contenuto della sentenza sono tratte dal comunicato stampa dell'Ambasciata di Germania in Roma del 28 luglio 2005.
[2] Lo United States Annotated Code o U.S.C.A. non costituisce un codice degli Stati Uniti, nel senso che questo termine assume negli ordinamenti di civil law, ma di una compilazione ufficiale della legislazione federale con la relativa giurisprudenza (F. DE FRANCHIS, Dizionario Giuridico, Giuffrè, Milano, 1984).
[3] L'Attorney General è preposto al Department of Justice dell'esecutivo statunitense. Egli, in sostanza, esercita le funzioni di ministro della giustizia federale e sovrintende ai district attorneys (F. DE FRANCHIS, op. cit. ).

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