lunedì 24 dicembre 2007

Giustizia : carbone nel sacco di Natale




Troppi tribunali, agenti usati male Giustizia, ecco come evitare sprechi" http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/politica/giustizia-sprechi/giustizia-sprechi/

da Repubblica ,un articolo di Eugenio Occorsio :

ROMA -
Gli uffici giudiziari sono troppi, disposti irrazionalmente, con una produttività del tutto insufficiente, e per di più dialogano con mezzi arcaici e troppo costosi.
Le guardie carcerarie sono troppe in rapporto al numero dei detenuti.
Le procedure di recupero dei soldi delle condanne non funzionano, e si spende più di quanto si recupera.
Le intercettazioni, giuste o sbagliate che siano, costano troppo.
Le procedure di esecuzione, i depositi giudiziari, il regime dei beni confiscati, tutto è gestito in modo antiquato e farraginoso, e si presta a sostanziali recuperi di efficienza.
E' impietosa la fotografia della Giustizia italiana, anche dal punto di vista amministrativo.
Gli uffici di via XX settembre sono attenti a distinguere le loro competenze e circoscriverle all'ambito economico.
E' implicita in ogni loro riflessione la consapevolezza che toccano punti sui quali la revisione dovrà essere politica. Però, per il loro compito, sono puntuali. Prendiamo le intercettazioni: "E' urgente procedere alla forfettizzazione dei compensi agli operatori di telecomunicazioni, semplificando la contabilizzazione e il controllo", scrive il rapporto, che arriva a dire che si potrebbe arrivare ad imporre "la gratuità delle prestazioni, come già avviene in realtà statali simili alle nostre".
Altro intervento urgente, quello sulle carceri. Gli agenti di custodia sono troppi rispetto alle esigenze, e in buona parte dispersi in adempimenti amministrativi. I detenuti in Italia, segnala lo studio, erano quanti in Francia prima dell'indulto, poi sono diventati nettamente meno (sono scesi da 60 a 45mila). Eppure gli agenti restano quasi 42mila, contro i 30mila della Francia, paese che ci dà lezioni anche per le misure alternative alla detenzione, che interessano ben 150mila condannati. Dal punto di vista sanitario, lo studio si chiede perché a trent'anni dalla legge Basaglia siano ancora aperti molti manicomi giudiziari (Aversa, Napoli, Pozzo di Gotto, Reggio Emilia e altri) e non si siano trasferite le competenze alle Asl.
C'è poi la madre di tutte le questioni, i processi.
Intanto, vanno ridotti: va introdotta, suggerisce la commissione, la norma che prevede la cancellazione dai ruoli se l'udienza va deserta anche una sola volta.
Recuperare le somme delle condanne è talmente complicato (il 3% del totale inflitto) che in molti casi, come gli extracomunitari di cui non si conosce neanche l'indirizzo, è meglio lasciar perdere, almeno per piccole somme (2-300 euro, suggerisce la commissione).
E poi la lentezza dei processi è tale da aggiungere al danno sociale la beffa degli oneri connessi con l'equa riparazione prevista dalla legge Pinto del 2001, che dà diritto a chi è danneggiato da un processo che supera il "termine ragionevole" di rivalersi sullo Stato: ben 20.390 procedimenti aggiuntivi che sono costati 41,5 milioni di euro negli ultimi 5 anni, di cui 17,9 nel 2006. Il problema cresce esponenzialmente: visto che quasi tutti i 50mila ricorsi civili superano i cinque anni di pendenza, calcola il rapporto, ogni anno vi sono 100mila soggetti con diritto all'indennizzo (hanno diritto entrambe le parti): ipotizzando un risarcimento medio di 4000 euro e un rimborso spese di 1000, si può arrivare a 500 milioni di euro annui.
Ancora: il 72% dei tribunali è sottodimensionato, ma avere un tribunale, tutti edifici di proprietà comunale per i quali lo Stato paga nel 2007 in affitti e rimborsi 227,2 milioni di euro, è considerata "un'occasione di prestigio localistico".
Se si aggiunge l'urgenza di rivedere la figura dei giudici di pace, che percepiscono la discreta somma di 72mila euro l'anno ma sono utilizzati in modo discontinuo e disorganizzato, si capisce la "necessità di rivedere la geografia degli uffici giudiziari" con l'accorpamento dei tribunali minori. Il rapporto arriva a proporre "eventuali modalità alternative di erogazione del servizio di giustizia su base locale in assenza di una sede di tribunale". Sopravvivono poi nell'amministrazione giudiziaria mezzi di comunicazione antichi.
Un'elementare riforma sarebbe l'uso generalizzato dell'e-mail: per rispondere all'esigenza di sicurezza, si può installare la posta elettronica certificata di recente introduzione.

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