mercoledì 12 marzo 2008

REFERENDUM !

Controcorrente sostiene l'iniziativa dei colleghi di Napoli e invita tutti i suoi simpatizzanti ad aderire all'iniziativa per raccogliere il maggior numero di consensi.
Abbiamo proposto una consultazione ampia e democratica su questi temi già da tempo e pertanto condividiamo totalmente l'impostazione dei colleghi .
La democrazia si vede NEI FATTI E NEI METODI .


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Appare, ci sembra, sempre più avvertito tra i colleghi un senso di disagio
per il collegamento tra le componenti culturali, le cd correnti, dell'
associazionismo e le istituzioni di autogoverno.

Un'eco è stata avvertita anche nelle recenti polemiche sui criteri di scelta
dei candidati al Consiglio Giudiziario

Per questo motivo Tertium datur si è costituito quale comitato promotore di
un quesito referendario volto a richiedere all'ANM di porre in discussione
il sistema elettorale per la elezione dei componenti togati del Consiglio
Superiore della Magistratura.

Si tratta, per la precisione di una PROPOSTA di REFERENDUM CONSULTIVO tra
tutti i magistrati
(art. 55, comma 2, e 30, lett. O), dello Statuto dell¹A.N.M.)

Allego in calce la nota illustrativa del referendum che proponiamo.

Il Referendum vuole porre al centro della attenzione questo tema,
soprattutto in un momento in cui il nuovo Ordinamento Giudiziario aumenta la
libertà del Consiglio Superiore della Magistratura soprattutto in tema di
nomine dei semidirettivi e dei direttivi.
Occorre che questa aumentata discrezionalità sia esercitata in piena libertà
da condizionamenti interni da parte dei nostri rappresentanti.
Probabilmente una modifica del meccanismo elettorale con cui gli stessi
vengono candidati può costituire un passo avanti in questa direzione.

MODALITA' OPERATIVE
Posto che sulla lista non passano gli allegati, chiunque fosse interessato
a collaborare a raccogliere le firme (ne bastano 250, ma, ovviamente, più se
ne raccolgono, meglio è) può inviarci una mail all'indirizzo
morena@tin.it

per ottenere gli stampati predisposti per la raccolta delle firme.
Questi, poi, dovranno essere riconsegnati ad uno dei seguenti colleghi:

DARIO RAFFONE - civile tribunale Napoli
GABRIELE DI MAIO - appello lavoro Napoli magsal2003
GIUSEPPE SASSONE - dibattimento penale Tribunale Napoli
LUIGI GIORDANO - GIP Tribunale Napoli
NICOLA RUSSO - Tribunale di Torre Annunziata
CIRO CACCAVIELLO - Tribunale di Nola
MILLY PEZZULLO - Tribunale di S. Maria C.V.

Oppure spediti all'Associazione Tertium datur c/o Giuseppe Sassone
Viale Colli Aminei, 36 isolato C
80131 Napoli

Ringrazio fin d'ora quanti parteciperanno all'iniziativa ed allego la nota
illustrativa

E' OVVIAMENTE GRADITA OGNI DIFFUSIONE DI QUESTO MESSAGGIO SU ALTRE LISTE DI
DISCUSSIONE TRA MAGISTRATI
Giuseppe Sassone

§§§§§§§§§§§
Tertium datur - dalla parte della Costituzione

Proposta di referendum consultivo tra tutti i magistrati
(art. 55, comma 2, e 30, lett. O), dello Statuto dell¹A.N.M.)

La conclusione della vicenda legislativa in tema di riforma dell¹ordinamento
giudiziario consente l¹avvio di una riflessione che si auspica quanto più
partecipata possibile.
Questa partecipazione, allo stato, e sia pur con qualche recente segnale
diverso, sembra esistere solo in occasione delle varie scadenze elettorali,
associative o istituzionali.
In realtà, anche l¹ANM e la varie correnti che ad essa si rifanno,
partecipano delle stesse difficoltà che si evidenziano, a livello generale
nel rapporto tra partiti politici e singoli cittadini: l¹autoreferenzialità.

Parimenti, anche al nostro interno, l¹ormai evidente compressione e
subordinazione dell¹autonomia del C.S.M. e dei vari momenti istituzionali a
vantaggio delle istanze associative (che saranno ancor più esaltate dalla
riforma recente dell¹ordinamento giudiziario) impongono a tutti i giudici
che hanno a cuore l¹autonomia interna ed esterna della magistratura di
iniziare a compiere, senza nessuna necessità di scelte clamorose od
eclatanti abbandoni, alcuni passi nella direzione opposta a quella sopra
ricordata.

Si avverte sempre più l¹esigenza di consentire ai magistrati italiani di
individuare ed eleggere ­ per conoscenza diretta della loro storia
professionale ­ le personalità umanamente e professionalmente più
rappresentative del ruolo della Magistratura nella società e, quindi, più
capaci anche di affrontare nel C.S.M. le responsabilità di politica
giudiziaria che a tale organismo competono.

Ciò non attenuerà il valore dei diversi orientamenti ideali, ma combatterà
la tentazione di chi volesse far eleggere alcuni candidati solo per la loro
posizione nelle correnti e favorirà l¹emergere di magistrati non schierati
secondo ³logiche di steccato² e di stretta appartenenza, capaci di superare
anche possibili pressioni localistiche e clientelari, perché individuati dai
magistrati per la loro ispirazione ideale e la loro professionalità.

Sotto altro profilo l¹attenuarsi del ruolo di ³cinghia di trasmissione²
delle correnti rispetto alla istituzione consiliare contribuirà a recuperare
all¹associazionismo giudiziario il senso autentico del suo pluralismo ideale
e del suo ruolo di ³luogo² di confronto sui valori dell¹autonomia ed
indipendenza della Magistratura e di ³laboratorio² di proposte sulle
problematiche inerenti l¹amministrazione della giustizia.

Non si può pensare che i sistemi elettorali siano ininfluenti e neutri
rispetto a questi problemi e, pur non immaginando che il solo metodo
elettorale possa risolverli, è evidente che esso può fortemente influenzare,
in un modo o nell¹altro, la selezione dei rappresentanti e l¹atmosfera
culturale in cui questi si trovano a vivere le loro responsabilità.

Uno di tali passi può essere il quesito referendario, a norma dell¹art. 55,
comma 2, e 30, lett. O), dello Statuto dell¹ANM, sotto riportato. Una
iniziativa che vuole essere soltanto un piccolo segnale di quanto sia
sentito il tema di un cambiamento di rotta delle pratiche associative, anche
al fine di aiutare l¹A.N.M. a recuperare un rapporto più libero con i suoi
associati, più funzionale al superamento dei problemi sopra evidenziati ed,
in definitiva, a riscoprire la sua stessa ragion d¹essere.

Pur nella consapevolezza che una mera riforma tecnico-giuridica non possa
supplire a guasti di natura politica, che celano disagi e difficoltà ormai
annosi, iniziative di tal natura devono essere incoraggiate a meno di non
voler contribuire a sospingere l¹intera magistratura italiana
nell¹indifferenza e nell¹anomia, aprendo la strada a preoccupanti
involuzioni autoritarie ovvero a soluzioni elitarie eteroimposte.

Chi ritiene di sottoscrivere la richiesta di referendum consultivo sul
metodo elettorale del C.S.M. non fa una scelta di appartenenza ad una o ad
altra corrente dell¹A.N.M., né manifesta aprioristicamente la sua opinione
in merito all¹oggetto del referendum.
Manifesta solamente l¹idea che di queste problematiche sia bene discutere e
che lo si debba fare partendo dalla consultazione di tutti i magistrati
italiani e tenendo conto dei loro orientamenti e non solo delle opinioni
maturate all¹interno delle organizzazioni di corrente dell¹Associazione.

Quesito referendario

Ritieni che un sistema elettorale uninominale su base distrettuale degli organi di autogoverno della Magistratura possa assicurare una selezione degli eletti svincolata dai condizionamenti degli apparati di corrente?

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